Suoni dipinti

 

Il progetto elaborato nasce dall’idea di unire due forme d’arte, la musica e la pittura, con lo scopo di sollevare i ricordi dello spettatore sulle sue esperienze vissute, sui momenti particolari e importanti della sua vita dandogli modo così di ricrearsi un proprio mondo libero da regole dettate dalla vita quotidiana, di sentirsi coinvolto ed essere completamente immerso in questo connubio perfetto tra pittura e suono. La performance tra due o più performer, tenendo conto di tutte le sue proprietà (interazione, gesto e improvvisazione), giunge a compimento grazie alla sintonia che si crea quando due artisti procedono (o quasi) verso una direzione ben precisa, se pur improvvisando. Il risultato timbrico che si otterrà è in stretta relazione con l’uso dei colori utilizzati dal pittore sulla tela: ad ogni colore corrisponde un suono, e il pittore attraverso un sensore riuscirà ad interagire con esso. Una concezione tra suono e colore ottenuta su un principio diverso da quello matematico, nel senso che ad ogni colore corrisponde un sentimento, una sensazione istantanea che attraverso i gesti riesce a manifestare il valore interiore.  

La performance si divide in tre fasi principali, ed ogni fase è caratterizzata da un impatto emotivo diverso: 

Prima fase. E’ la parte in cui inizia a formarsi il tutto: infatti il pittore andrà ad imbrattare la tela con colori, creando lo sfondo adatto per la fase successiva. Per quanto riguarda la parte sonora, il suono viene catturato attraverso microfoni a contatto applicati sulla tela. Ogni volta che il pittore sfregherà la tela con il pennello o carboncino, il microfono catturerà questi suoni e verranno elaborati in tempo reale. Come il pittore crea lo sfondo per la fase successiva, così sarà anche per il suono.

Seconda fase. E’ la parte centrale di questo progetto. Mentre si continua a dipingere e a catturare il suono, colori e suoni si fanno sempre più densi fino a creare un’atmosfera molto più inquieta rispetto alla prima fase in quanto man mano diventa sempre più intensa l’interazione tra i due performer.

Terza fase. E’ la parte conclusiva del lavoro. Il pittore sarà concentrato oltre che sul colore, anche nel rappresentare una figura, “la ballerina”.

Un altro elemento essenziale in questo lavoro è la luce. La “cornice” dove avviene la performance deve risultare appropriata per ottenere un risultato ottimale, e la luce, in questo contesto, si mescola ai colori e ai suoni, dando un importante contributo nel creare l’atmosfera giusta.  La proiezione delle luci avviene attraverso l’uso di fari a led e, per ogni fase, si avrà un colore diverso.

 

Nella prima parte viene usata la luce bianca, che simboleggia l’inizio della fase vitale e quindi nel progetto è perfettamente coincidente con l’idea sopra riportata. Nella seconda fase, sarà la luce blu a contrastare l’atmosfera inquieta, perché è simbolo di armonia ed equilibrio, nonché di calma e ha la facoltà di rilassare, portando equilibrio nella sfera emotiva. Il contrasto è voluto per creare nello spettatore momenti di calma e di agitazione, momenti in cui psicologicamente è nello stato di quiete e momenti in cui si troverà in uno stato di confusione. L’ultima fase è caratterizzata dalla luce gialla. Ha la capacità di regolare la frequenza del battito cardiaco, di riportare lo spettatore nello stato di calma, efficace dopo la parte centrale. Un altro particolare effetto luce è dato da un abajour che sarà poggiata su un tavolinetto vicino la postazione del pittore. La sua accensione segna l’inizio della performance oltre a contribuire sull’aspetto estetico.   

Bologna, Conservatorio Giovan Battista Martini

Performance Suoni dipinti - aprile 2018